Chiesa di Santo Stefano

Origine: seconda metà del XVI secolo. Autore: ignoto.
Destinazione Originaria: chiesa.

Attualmente: chiesa aperta al culto. Proprietà: Curia Vescovile
La chiesa di S. Stefano sorge nei pressi dell'antica porta orientale o di S. Giovanni, oggi imbocco della centrale Via Garibaldi e di fronte alla duecentesca Commenda dei Cavalieri di Malta. Nell'atrio si ammira una bellissima e grandiosa porta barocca classica del 1600 con pittura in legno di gran pregio con soggetti-biblici e ornamenti barocchi. L'interno della chiesa è in stile barocco sobrio ed elegante.
Oggi la chiesa è tutta restaurata e abbellita nei disegni e negli affreschi della volta, nel pavimento in marmo botticino e rosso di Carrara, nella balaustra in marmo di Carrara dalle pregiate colonne adatte allo stile. La chiesa è dotata anche di un magnifico organo elettronico a due tastiere e pedaliera.
Storicamente parlando il culto di S. Stefano a Piazza Armerina nacque verso la fine del 1500.
Vicino all'attuale chiesa esisteva un antico oratorio dedicato al Protomartire S. Stefano e nell'unico altare era esposto il simulacro dello stesso. Verso la fine del 1500 fu costruita l'attuale chiesa e finita nel primo decennio del 1600. Da una bolla di Clemente VIII del 1594 si rileva che in quell'anno fu riconosciuto che nella chiesa di S. Stefano era sorta una confraternita di sacerdoti, sotto il titolo di S. Gregorio Magno e che era stata aggregata alla confraternita del Suffragio, eretta nella parrocchia di S. Biagio a Roma. Nel 1633 fu fondata la Compagnia dei Morti. Nel 1660 la Chiesa fu ingrandita, arricchita da una scenografica facciata e nell'interno decorata di molti affreschi e sculture in oro zecchino. Nella sommità della prospettiva nord vi si costruì un elegante campanile di intagli di pietra di fine lavoro, e un alto attico traforato. Il 3 novembre 1742 l’Arci vescovo Matteo Trigona inaugurò la facciata della chiesa.
Nel 1854 venne ricostruita la prospettiva nord eseguendo l'antico disegno e si demolì il muro della città con cui la porta principale faceva angolo. Nel 1880 venne ricostruita la porta principale e la superba gradinata.
l'importanza storica della chiesa si ricava anche dal fatto che solo in questa esistevano tre confraternite numerose: dei Preti di S. Gregorio Magno, dei Maestri di S. Stefano, e dei Popolani di S. Biagio. La chiesa fu dichiarata parrocchia autonoma nel 1951 dal Vescovo Mario Sturzo, una lapide all'ingresso, oggi non visibile, attesta questo avvenimento. Nel 1954 vennero ultimati i lavori di sistemazione e costruzione della casa canonica, della sacrestia, dell'ufficio
parrocchiale e del salone per le riunioni.
Bibliografia: Demetra- Monumenti di Piazza Armerina Tomo I ( società cooperativa a r.l. Enna)
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